Tratto da Geografia dell'Italia, di G. Strafforello, 1899
Parte 5. Altre chiese. Museo nel palazzo dell'Ateneo. Teatri ed altri edifizi.

 

Bari: Chiesa di San GregorioAltre chiese. A sinistra della facciata di San Nicola di Bari sorge la chiesa di San Gregorio, semplice e pregevole costruzione d'impianto consimile (fig. 8); i bei capitelli, figurati in parte sotto gli alti archi, furono barbaramente imbiancati, del pari che tutto l'interno. Nella tribuna vi sono otto figure in legno dipinto di grandezza naturale, del secolo XVII.
La chiesa del monastero di Santa Maria del Buon Consiglio ha un buon dipinto di Pietro da Cortona, e quella del monastero di San Giacomo un San Benedetto e la Natività, di Ludovico Vaccaro, ed un San Giacomo e il Beato Bernardo Tolomei, di De Matteis.
Nella chiesa dei Cappuccini l'Invenzione della Croce all'altar maggiore è attribuita a Paolo Veronese.

 

Museo nel palazzo dell'Ateneo. La sua ricchezza consiste principalmente in un piccolo numero di vasi italo-greci, rinvenuti negli scavi che eseguisconsi con maggiore o minore regolarità secondo gli assegni, lungo la costa, a Monopoli, a Egnazia, a Fasano. Codesti vasi sono esemplari interessanti del genere, ma di second'ordine. Rappresentano quasi sempre figurate le medesime scene: baccanali, combattimenti, giuochi ed alle volte una donna allo specchio. Le figure, ora in nero su fondo rosso, ed ora viceversa in rosso su fondo nero, non sono della medesima epoca, e la loro diversità manifesta ora la divina gioventù dell'arte greca, ora il torbido genio della decadenza latina. Vi si ammira anche una collezione delle monete della Magna Grecia; quelle con la spica di Metaponto, col delfino di Taranto, col treppiede di Cotrone, col toro furioso di Sibari, col leone di Reggio Calabria, coll'aquila di un augustale.
Sonvi inoltre alcuni dipinti intatti, uno dei quali rappresenta un Arcangelo che uccide il dragone. Sono del predetto Bartolomeo Vivarini, pittore veneziano, e manifestano ad un alto grado le sue rare qualità: vigor di colorito accoppiato a quella nettezza, quasi dura, di disegno che rammenta Mantegna. Notevole infine un nécessaire o cassettina da viaggio in argento, avente sul coperchio la lettera J, iniziale di Joachim, già di Gioacchino Murat, quel prode figlio di un albergatore che divenne, per volontà di Napoleone I, re di Napoli, e di cui narreremo sotto Pizzo (Calabria) la tragica fine.Bari: Antico Castello

 

Teatri ed altri edifizi. Meritano ancor menzione in Bari il teatro massimo Piccinni, il più ampio delle province meridionali, dopo il San Carlo di Napoli; il teatro Cammarano, dal nome del suo proprietario; il vasto palazzo dell'Intendenza; il non men vasto della Posta, sulla linea stessa del giardino Margherita, da cui dista poco; il vastissimo palazzo delle Scuole (Ateneo) vicino alla stazione ferroviaria; e il Castello con piazza, sulla sponda del Porto Nuovo, fatto edificare da Gugliemo II e che attesta ancora, nei suoi avanzi maestosi, l'antica potenza (fig. 9).

 

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